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Prospettive illuministe

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Come creatura divina faccio abbastanza schifo, ma come essere generato dal caso non sono poi tanto male. E’ per questo che mi sento di aderire con passione a quel movimento, detto illuminista, inventato da Voltaire che, pur dissenziendo fortemente dallo spirito comune del suo tempo, non ha mai pensato di ritrovarsi il fine settimana, a Piazza Navona, con Diderot e Robespierre a sparare cazzate da un palco, anche perché loro due avevano Sky Cinema.

La verità e’ che non riesco proprio a pensare che io e Luciano Ferrara possiamo rientrare, anche a forza, nel medesimo piano cosmico, soprattutto perché questo cosmo dovrebbe essere abbastanza largo, e non per colpa mia.

Non è che non mi fidi di Dio come entità creatrice, ci mancherebbe! Come fare a non fidarsi di uno che lascia il suo popolo prediletto quarant’anni nel deserto e senza nemmeno un Tom Tom? Dal fidarsi però al credere al fatto che l’universo sia stato creato da qualcuno o qualcosa, foss’anche il prisma della copertina di Dark Side of the Moon dei Pink Floyd no, non ci riesco proprio.

E’ solo che io, ogni volta che faccio la lista della spesa, ad esempio, dimentico puntualmente qualcosa, proprio quella cosa di vitale importanza, quella di cui non puoi fare a meno, come la birra per dirne una, e figuriamoci se dovessi creare ogni cosa animata e non su questo pianeta. Già ho l’ansia da prestazione al solo pensiero.

Beninteso, potrei provarci, ma sicuro farei qualche cazzata. E mi dispiacerebbe. Pensa alla tristezza dipinta sul volto di Vieri se dimenticassi di creare le veline. No, non farebbe per me, troppa responsabilità. Poi vaglielo a spiegare agli ultras dell’Atalanta perché il loro benvoluto (sigh!) neo-acquisto non segna.

Già, gli ultras dell’Atalanta. Dovrei creare pure loro. E se mi perdessi lo stampino delle teste di cazzo? Dovrei farli a mano, uno per uno, ma non penso che mi verrebbero così bene come quelli che ci sono ora.

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