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Manifesto (Comitato per la Procreazione Facilitata tramite Gemmazione Onanista)

cloni

Se guardiamo bene agli eventi legati alla riproduzione, l’essere umano non è che sia proprio questo grande esempio di praticità ed efficienza. Le femmine, per noi, sono importanti, per farci all’amore, per volerci bene, per guardarci la partita insieme ma in fatto di figliare, quando ce lo viene chiesto, rispondiamo con un certo sprezzo: “no grazie, il tuo sgravare antico non mi interessa anche se il percorso che lo rende atto riscuote tuttavia un certo successo”.

Noi del Co.Pro.Fa.G.O, Comitato per la Procreazione Facilitata tramite Gemmazione Onanista, guardiamo con ammirazione a quel mondo vegetale di lieviti e funghi e degli esseri animali che occupano con orgoglio gli strati più bassi della scala evolutiva che sono riusciti, con grande spirito di abnegazione ed adattamento, a rendersi virilmente bastevoli nel gravoso compito della prosecuzione della specie.

Quando vuoi una cosa fatta bene, fattela da solo è il nostro motto. Se ti accontenti del tuo essere in cima alla catena alimentare planetaria sperperarando il tuo seme per specchiarti in un pezzettino di carne moscetto, unto e glabro del peso di tre o quattro chili al magro, uscito non si sa bene come, da non si sa bene dove e che ti ostini a chiamare “amore di papà” fino alla veneranda età di 32 anni beh, son cazzi tuoi. Noi siamo diversi.

Noi abbiamo un sogno segreto, la realizzazione di una epopea evoluzionista rivoluzionaria, apparentemente maschilista ma in verità estremamenente mondialista e femminista: sollevare la donna dall’annoso compito della riproduzione della specie e dal parcheggio con destrezza nel box auto.

Mai più panze grosse, mai più vomitella, mai più accompagni dal ginecologo e voglia di brasato alla fegatella di gnu e ancora mai più tette mosce, culi cadenti, smagliature e vene varicose.

Noi vogliamo dire basta al sacrificio, alla sofferenza, al decadimento come prezzo da pagare ad una natura ormai obsoleta e raminga.

Noi sosteniamo a tal proposito la procreazione per gemmazione come futuro per la sopravvivenza della razza umana su questa terra (per quell’altro problema, cara, non ti preoccupare, lasciala pure in giardino l’auto, parcheggiata sul cane, che ci penso io a metterla in garage).

Giammai gemerò gemmando” sarà il nostro grido di battaglia. Gemmare è illuminista, individualista, indolore, indie insomma, come The Jesus and the Mary Chain o come i primi Pearl Jam. E’ come foglie d’autunno che si staccano dagli alberi non per morire ma per creare vita nuova, vita a te simile, in tutto e per tutto, con l’ampio corredo genetico che ti contraddistingue direbbero i biologi ma, siccome noi sappiamo un cazzo di biologia, diciamo piuttosto che è come secernere pusso dalle fogge umane in giù pe’ la fronte, o pei bracci, o pe’ le spalle o internoscosci, te uomo intendo, non te donna.

Perché questa della gemmazione è una cosa di cui occuparcene noi uomini, senza troppi patemi, come camminare per strada, essere in fila alle poste, a guardare i giornali sporchi dal barbiere e nel frattempo espellere prole o quando lei ti dice –  “amore, ho un certo desiderio di maternità” –  e tu plaf, le sgagazzi un frugoletto nel bidet mentre ti stai radendo al mattino prima di andare a lavoro. Certo, mica tutti i giorni. Possiamo fare in Maggio ad esempio, che c’è il sole e la temperatura gradevole, e mica tutti gli anni, solo quelli bisestili con il nove, con attenta parsimonia ovvio, tenendo dei nuovi tubercoli solo quelli che ci piacciono di più come quando vai a scegliere un bastardino da una cucciolata al canile e c’è sempre quello che ti sta più simpatico mentre gli altri che si fottano pure e seppelliteli, scansateli con i piedi ai bordi dei marciapiedi e regalateli alle suore che ci facciano tanti centrotavola.

Certo, questo salto evoluzionistico richiede una nuova teoria e tecnica dell’etica della vita, dei nuovi lineamenti di morale sessuale, la riscrittura di un testo fondamentale del pensiero contemporaneo come “Il grande libro delle storie di una cavalla lesbica” di Surkis e Nolan (che trovate qui) e anche degli innovativi raccoglitori a punzoni per rilegare i fascicoli dell’enciclopedia Hobby&Work “Costruisci e Pilota il tuo Defender” (che trovate qui).

Siamo consapevoli anche delle probabili resistenze della chiesa in merito – “queste creature non possono essere omologate come esseri umani poiché concepite al di fuori della grazia di Dio e, pertanto, ci risultano essere senz’anima” – la chiosa di sua eccelsa immondezza Cardinal Bagnasco sull’editoriale dell’Avvenire.

Questo all’inizio ma poi, ce lo vedete un prete, atto anch’egli a gemmare, lamentarsi una volta circondato da decine di esserini inermi dalla carne tenera e senz’anima? Io no, non ce lo vedo, perché non ho mai visto un prete, se escludiamo quella volta in sacrestia, dopo la prima comunione, ma era buio, eravamo nudi ed ho ricordi confusi.

Per saperne di più e per supportare la ricerca sulla gemmazione onanista, il Co.Pro.Fa.Go sarà presente con i suoi stand in tutti i parcheggi delle discoteche della provincia di Bergamo, siamo quelli dietro il pulmino del S.E.R.T. Questo fine settimana siamo anche ai gazebo delle primarie dei DS. Noi siamo quelli dietro Marino (*). Come Marino chi? Potete contribuire con una offerta di base di 300 euro ed in cambio potrete tornare a casa con un lievito di Candida Albicans (**), il simpatico fungo è raffigurato nel nostro logo e simbolo della lotta alla riproduzione sessuata nonché indispensabile gadget da aspergervi sul pene per la felicità delle vostre innumerevoli amanti o del vostro compagno gay (quest’ultimo riferimento è stato inserito su indicazioni dei nostri legali dopo pressioni ricevute direttamente del Co.Pro.Fa.G.Om., la corrente interna al comitato che sostiene la mozione gemmazionista omosessuale e per rendere tutto il post gay friendly).

***** Il Co.Pro.Fa.Go sostiene Ignazio Marino alla segreteria DS

****** Candida Albicans (logo Comitato)

coprofago

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