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C’è un cazzo di cielo stamattina

sole-cielo

Stamattina c’è un cielo, un cazzo di cielo blu che sembra colorato da un’artista folle o da un bambino. Ché i bambini, quando iniziano a disegnare, mica disegnano, colorano soprattutto. E allora giù con quintali e quintali di celeste, fitto fitto, e l’odore di pennarello per tutta la stanza e preciso preciso intorno al sole, lasciando solo lo spazio per le rondini. Ma oggi, rondini, nel cielo, non ce ne sono. Ora che ci penso, le rondini, le puoi mettere anche dopo che hai colorato il cielo ma io non sono né un bambino né un artista folle. Stamattina, c’è un cazzo di cielo, cioè c’è un cazzo di cielo che non sembra proprio novembre e che non mi meraviglierei di questo cielo se fosse, chessò, maggio o giugno, ma è novembre. Un cielo che lo pensi disegnato da un’artista folle, o da un bambino folle. Ché poi, quando cresci, il cielo inizi a non colorarlo più. Ecco, io non ricordo più l’ultima volta che ho colorato un cielo come questo e non so neanche se questo cielo lo rivedrò così fino alla fine dell’anno quindi, per ricordarmelo, per non dimenticarlo, lo scrivo questo cielo, invece di colorarlo e ci lascio lo spazio per il sole e per le rondini e per le nuvole di domani spazio non ce n’è.

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