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Vedi tu (Come quando fuori nevica)

gesti

Senti tu! Mi sembra di potertelo dire ormai. Io passerei le ore, le notti e i giorni e i pomeriggi a parlare con te. Parlerei con te per sempre, finché avrai qualcosa da raccontarmi ed io qualcosa da farmi raccontare. Ti ascolterei mentre mi sveglio, anche prima del caffè ti ascolterei, che non lo faccio mai. Proprio mai lo faccio, prima del caffè. Mentre mi faccio la barba ti ascolterei, anche durante il primo tempo del posticipo di campionato ti ascolterei, ti parlerei addirittura, qualche volta. Sono rapito dall’odore delle tue parole. Cioè, è vero, io sento un profumo quando parli, come di rose, quando parli, come quei santi che non sono ancora santi e che sentono un profumo, il profumo di dio, ma loro non lo sanno, che sono santi. Io pendo dalle tue labbra, dalle tua lingua pendo, dai tuoi denti pendo, dalle tue mani che si muovono, mentre parli, dallo smalto rovinato che hai sulle dita, mentre parli. Mentre parli io pendo. Sotto la doccia ti ascolterei, durante le trenta vasche rana ti ascolterei, e poi ti parlerei, qualche volta, mentre cambio la ruota bucata in autostrada. Ti ascolterei come quella volta che fuori nevicava, quella volta che erano le tre del mattino, e fuori nevicava, ed eravamo stanchi. Ti ascolterei all’infinito, per sempre, ti ascolterei come quando fuori c’è la neve e tu mi dici: “la prossima volta ti racconto una barzelletta però”.

E io muoio dal ridere.

(foto di tr3regine)

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