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Mani morte ma non è così

Ma che succede lì? Faccio. Sembra che proprio lì, sopra quel ponticello, in mezzo alla pianura, alle dieci del mattino, con gli alberi che sono mani rinsecchite di morti uscite dal terreno per acchiapparti, finisca il mondo. Ma no, è la nebbia, mi fa. Fa sembrare le cose morte. Più morte. Sembra così, che oltre quel ponticello lì non ci sia niente, se non un dirupo, la fine del mondo, magari anche le porte dell’inferno, le faccio. Ma io ci passo tutti i giorni, pure di notte. Di notte, fa anche più paura, ma io lo so che oltre il ponticello la strada continua. Fidati! Mi fa. Ok, mi fido, le faccio. E, infatti, aveva ragione. Oltre quel ponticello la strada proseguiva dritta, in mezzo alla stessa pianura, con gli stessi alberi che sono mani di morti usciti dal terreno per acchiapparti. Niente fine del mondo, niente dirupi o stigi o cerberi ad attendermi. Un po’ mi dispiace anche, devo dirti la verità, che se dovessi mai finire con qualcuno all’inferno, quella vorrei che fossi tu, ma va bene anche così.  E non lo so, questa cosa, alla fine, un significato deve pure averlo.

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