Venere alla spina

 

 

 

 

Non ho mai pensato

di incontrare te

al banco di un bar

i gomiti vicini

e gli occhi bassi

sui bicchieri orlati

di schiuma bianca

e parlare

di dove sono io

da dove vieni tu

di come mi sembra

che noi si fugga

per trovarsi per caso

a parlare di Belgio

a parlare di Francia

e d’Italia

di calcio e di viaggi

di vino e di mare

d’Attila l’Unno

e in mezzo credere

che come una venere

che esce dalle acque

dentro una conchiglia

tu esca dalle bolle

di una birra d’abbazia

per togliermi la sete

per bagnarmi il cuore

per brillarmi gli occhi

col giallo del grano

e alla fine sapere

che di tutte le ore

che di tutte le sere

che di tutti i pensieri

da bancone da bar

tu sei l’unico che voglio

che torni puntuale

domani alle sei

io prendo una tripel

tu prendi una blanche

(foto originale di hedgehogjp)

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