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Andrà tutto bene

A un certo punto della vita smettono di intrecciarsi banalmente le persone, i respiri, le esistenze, come quando si è giovani e tutto quello che si possiede sono i corpi, le labbra e i capelli, le mani e gli occhi, la forza e la volontà. A un certo punto si perde tutto, perché è inevitabile, o per furto o per distrazione si smarrisce il corpo da qualche parte e il reale diventa un racconto di fantascienza, un esercizio di retorica, una dimostrazione matematica. Lo sforzo nuovo è intrecciare i significati e i significanti, i simboli, i numeri. Non è importante che la storia sia perfetta, ma coerente. Inventa formule, sillogismi, personaggi, falli ammalare e poi morire, mangiare fino a scoppiare o bere fino alla nausea, falli ballare e dormire e assumere droghe, spogliare al freddo di una stanza bianca solo per vedere che succede. Io non cerco te come corpo, ma come trama, inciso e punteggiatura. Cosa mi racconti oggi? Se non hai nulla da dirmi, inventa, e tutto andrà bene.