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Tales from the loop

In una Milano assopita e silenziosa sento lo scalpiccio degli zoccoli di una maestosa irrequietezza che trotterella, indisturbata dal solito daffarsi, e si fa largo tra i pensieri. Le feste comandate non mi sono mai piaciute granché, figuriamoci ora. La musica aiuta ma non salva, i film delle quattro del mattino, le sbornie come passatempo, le chiacchiere dei vicini che mi infastidiscono, forse è l'ividia che soverchia la tolleranza? Smettila di raccogliere quelle foglie in giardino, tanto ne cadranno ancora! Il sonno difficile, la fame di pelle, le tue foto, quanto ci vorrà ancora? Cogli il senso? Non ce ne deve per forza essere uno. Trovalo! Sai, aiuta dare un senso alle cose, lo insegnano al catechismo ma poi ti dicono che bisogna aver fede. Lavo in continuazione le mani come se dopo dovesse succedere qualcosa ma non succede. È tempo che passa e basta e penso al me di dopo, al dopo di un uomo che ha sempre cercato di essere sé stesso, spesso sbagliando, un uomo che ha sempre disegnato, a volte per sommi capi, altre con più decisione, la propria vita. Chi ha in mano la matita ora? Certi giorni penso sia ancora io, e quelli sono i migliori, altri immagino delle mani giganti aldilà dei palazzi della città, dove so che c'è il lago e le montagne, che più che tracciare, cancellano, lasciando spazi bianchi ma mai del tutto bianchi, spazi che non conosco e che dovrò imparare. E poi ci sono gli altri. Li ritroverò uguali a prima? Spero di sì, illudendomi. Forse sarà questo, ritrovarsi come una volta con persone antiche ma nuove, con delle storie che nessuno si vorrà raccontare per bene, ma che si vedranno a lungo in fondo agli occhi. Sarà forse questo nuovo tipo di comunità tra gli amici, i familiari, i colleghi di lavoro a dar vita a qualcosa di strabiliante, lo sforzo comune di voler recuperare quell'umanità condivisa che questo tempo solitario ci ha portato via? Deve essere questo. Sarà così. Sono i giorni che riscrivono gli uomini, almeno di quelli che avranno il coraggio di farsi cancellare un po'.